Ieri, a Roma, si sono svolti gli Stati Generali della Montagna, convocati dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, con delega alla montagna, Erika Stefani che ne ha presieduto lo svolgimento e spiegato la finalità, ovvero dare inizio ad un percorso che chiama gli stakeholders della montagna italiana al confronto, continuativo e fattivo, in 11 tavoli di lavoro tematici permanenti. L’obiettivo è quello di individuare azioni ed interventi concreti che generino ricadute significative in questi territori.
L’Università della Montagna ha contribuito ai lavori, testimoniando quanto sia efficace e quanto generi ricadute concrete l’investimento nella formazione di giovani, che vogliono vivere e lavorare in montagna, e nella ricerca che produce l’innovazione di cui le montagne hanno grande bisogno.
La Prof.ssa Anna Giorgi dichiara: “gli Stati Generali e i tavoli permanenti possono essere l’occasione per elaborare davvero i nuovi modelli di sviluppo di cui la montagna ha bisogno per uscire dalla marginalità e contribuire alla competitività del Paese. La montagna va affrontata lavorando dai territori montani, che vanno vissuti ed interpretati per le specificità che li rendono unici, trasformando in modo sostenibile le risorse in valore e ricchezza, processo possibile solo attraverso competenza, professionalità e approccio innovativo dei giovani montanari del nuovo millennio”.