Un passaggio importante per l’appennino lombardo
PER DIVENTARE UNA COMUNITÀ “GREEN”, “SLOW”, CONSAPEVOLE E CONNESSA
Nei primi giorni del mese di Marzo il percorso della Strategia nazionale aree interne in Alto Oltrepò pavese ha raggiunto un ulteriore importante risultato, in virtù del lavoro di co-progettazione tra i 15 comuni dell’Alto Oltrepò Pavese con il supporto tecnico dell’Università della Montagna – UNIMI, Regione Lombardia, ed il Comitato Tecnico Aree Interne, grazie alla sigla della Convenzione tra Regione Lombardia e il territorio, con il Capofila Gianfranco Alberti, sindaco del Comune di Varzi e Presidente della Comunità montana dell’Oltrepò Pavese.
La Strategia nazionale aree interne ha innescato sull’area dell’Appennino Lombardo un percorso articolato, trasparente e partecipato che ha permesso l’attivazione di un autentico processo di consapevolizzazione della comunità locale e di connessione della stessa al proprio interno e con i mondi esterni ad essa. Un percorso che ha visto l’Università della Montagna coinvolta, in qualità di assistenza tecnica coordinata dalla Prof.ssa Giorgi con il team aree interne di UniMont, fin dalle prime battute risalenti al 2016 con la presentazione della candidatura da parte dei Comuni passando dal coinvolgimento ad oggi di più di 300 tra giovani, innovatori, cittadini resilienti e stakeholders del territorio in un percorso che si è concluso con l’individuazione, in co-progettazione con Regione Lombardia e Comitato Nazionale Aree interne, delle linee di intervento e della Strategia d’area.
Una sfida complessa in un territorio con criticità importanti rappresentati sia dai dati statistici più rilevanti (sanità, spopolamento, invecchiamento, digital divide), che la posizionano come triste capofila a livello nazionale, sia dalla forte frammentazione territoriale in un territorio “dimenticato ed autoreferenziale” che nonostante negli scorsi decenni abbia beneficiato di una significativa mole di risorse “a pioggia” non è finora riuscito ad attivare significative inversioni di tendenze né a garantire un approccio civico e partecipativo allo sviluppo del territorio.
In questo mesi di ascolto e lavoro è stata sviluppata una strategia composita che, articolata con più di 30 interventi, prova a rispondere alla complessità dell’area, declinando il binomio tra riscoperta ed innovazione quali prospettive necessarie per un’area fragile che non è finora riuscita a fare leva su quei segnali di futuro che anno dopo anno innescano fenomeni di ritorno.
Necessaria sarà la consapevolizzazione e coinvolgimento degli abitanti e l’attrazione di innovatori, per garantire solide gambe alla sfida dello sviluppo dell’Appennino. In questa direzione si collocano molti interventi tra i quali la realizzazione di uno spazio di co-creazione tra innovatori, università, imprese e la costruzione di una community di civic hackers. Il percorso di costruzione della strategia e definizione degli interventi con la sigla della Convenzione vede una tappa importante, ma non esaustiva. Infatti, sarà fondamentale il lavoro in co-progettazione dei prossimi mesi con Regione Lombardia e Comitato Tecnico Aree Interne per arrivare alla firma dell’Accordo di Programma Quadro con i Ministeri che avverrà nei prossimi mesi.
La Strategia nazionale aree interne è portatrice, in Alto Oltrepò, di un cambiamento dirompente rispetto al passato poiché con passo costante sta permettendo di sperimentare nuovi approcci e prospettive comunitarie alla complessità delle aree fragili solo grazie a tutti i cittadini, amministratori, innovatori, enti pubblici, stakeholders con il prezioso supporto di Regione Lombardia e Comitato nazionale aree interne.