«il respiro affannoso dei quattromila accompagna l’arrivo su una cresta orizzontale e affilata, su cui ci bilanciamo come goffi acrobati. Eccola qui la vetta del Cervino, una lama di ottanta metri, sospesa sopra un vuoto da capogiro»
Da oltre due secoli l’alpinismo è una passione, uno svago, uno sport, che conquista sempre più adepti. Cosa spinge tanti di noi ad affrontare rischi, disagi e fatiche per salire le montagne? Il libro racconta l’esperienza dell’alpinismo attraverso le dieci «voci» che a giudizio dell’autore, studioso, scrittore e giornalista, ne costituiscono l’essenza: un racconto coinvolgente, fatto a un tempo di ricordi personali, di riflessione, di storia. Altezza, Bufera, Immensità, Rischio restituiscono la dimensione dei grandi spazi verticali; Arrampicata, Ghiaccio, Scialpinismo sono le principali attività che si praticano in montagna; infine Dolomiti, Gran Paradiso e Tunu(Groenlandia), tre luoghi simbolo, che hanno particolarmente segnato l’esperienza alpinistica, non solo dell’autore.
Franco Brevini è professore di Letteratura italiana nell’Università di Bergamo e collabora al «Corriere della Sera». Tra i suoi libri: «Un cerino nel buio» (2008) e «L’invenzione della natura selvaggia» (2013) con Bollati Boringhieri, «La letteratura degli italiani» (2010) con Feltrinelli, «Le parole perdute» (1990) con Einaudi, e il Meridiano Mondadori in tre volumi «La poesia in dialetto» (1999). Alpinista e viaggiatore, ha al suo attivo diversi volumi in tema, tra cui «Ghiacci» (2002) e «Rocce» (2004) con Mondadori e «La sfinge dei ghiacci» (2009) con Hoepli.
Il Mulino
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