I territori montani sono una straordinaria risorsa per il paese in quanto conservano aree di grande valore paesaggistico, colture di nicchia, biodiversità naturale e agrobiodiversità. Purtroppo il modello di sviluppo perseguito da decenni non ha sufficientemente valorizzato le risorse della montagna, favorendo così l’abbandono lento ma continuo da parte degli abitanti, soprattutto dei giovani.
L’abbandono delle terre non significa solo riduzione della superficie coltivata, ma anche perdita dei servizi ecosistemici garantiti da agricoltori e pastori, esposizione dei territori all’erosione da acqua e vento, allo sviluppo incontrollato dei boschi con il conseguente aumento della fragilità di questi territori. Oggi nel momento in cui tutte le grandi autorità internazionali parlano di sviluppo sostenibile per salvare il pianeta (Le Nazioni Unite, con l’agenda 2030, l’Unione Europea con la futura PAC e lo stesso papa Francesco con l’Enciclica Laudato si’), diventa sempre più attuale la rivitalizzazione delle aree montane, dove l’agricoltura sostenibile sotto il profilo economico sociale e ambientale, insieme con le relative filiere alimentari e non, è una delle attività fondanti in grado di ridare vitalità ai territori. Infatti questa agricoltura permette di salvare i paesaggi, di rendere più sicuro l’ambiente, di offrire cibi e altri prodotti tipici del territorio, conservare e valorizzare i beni ambientali e culturali, fungendo da attrazione per un tipo di turismo, anch’esso sostenibile.
Si tratta di un turismo che rifugge dai flussi delle masse che invadono le città d’arte o le spiagge alla moda, che va alla ricerca di un rapporto autentico con la natura, e che apprezza la scoperta dei cibi locali e dei prodotti della tradizione, migliorati dalle tecnologie moderne: le statistiche ci dicono che tale turismo è in continua crescita. E’ una prospettiva interessante che può generare nuovi posti di lavoro, ridare la speranza di rivitalizzare l’economia e prefigurare uno sviluppo duraturo delle aree montane anche per le generazioni future.
La partecipazione all’evento prevede l’attribuzione di 0,188 CFP a dottori agronomi e forestali, ai sensi del Regolamento per la Formazione professionale Continua del CONAF 3/2013
Con il patrocinio del Collegio Geometri della Provincia di Brescia: 1 CFP con il 100% della frequenza
Evento riconosciuto da Regione Lombardia come aggiornamento annuale Fattorie Didattiche per un totale di 2 ore