La Lombardia è una regione particolarmente ricca di biodiversità, sia per quanto riguarda le specie selvatiche, sia per quanto concerne le specie/varietà/razze di interesse agricolo e agroalimentare (agrobiodiversità). Nonostante ciò, secondo un recente studio condotto dal Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont. (Università degli Studi di Milano) e pubblicato sulla rivista scientifica Biodiversity and Conservation (Giupponi et al. 2019), la Lombardia ha perso più del 78% delle proprie cultivar locali tradizionali (landraces) nel corso degli ultimi 70-80 anni.
Buona parte delle landraces lombarde censite sono cereali e pseudo-cereali. Di queste, solo quattro sono state iscritte nel Registro Europeo delle Varietà da Conservazione (Mais Spinato di Gandino, Mais Rostrato Rosso Di Rovetta, Mais Scagliolo di Carenno e Mais Nero Spinoso) e utilizzate come risorse per la nascita di filiere agroalimentari. Tali filiere, tradizionali e allo stesso tempo innovative, oltre che ad aver consentito la produzione di prodotti di qualità unici ed ecosostenibili, hanno permesso di valorizzare il territorio di produzione e creare reddito per i vari soggetti coinvolti nella filiera (agricoltori, ristoratori, negozianti), dunque contrastare l’abbandono dei territori montani.
Oltre ad essere ricca di landraces, la Lombardia è una delle principali regioni italiane che produce piante officinali e che, negli ultimi decenni, ha visto un incremento del 41% delle aziende che operano in questo settore (ISMEA 2013). Alcune di queste aziende sono dislocate nei territori montani per il semplice fatto che molte specie officinali coltivate sono tipiche di ambienti di montagna (es: Arnica montana, Gentiana lutea, Artemisia genipi). Inoltre, recenti studi hanno dimostrato che alcune piante officinali, coltivate in quota, sono in grado di produrre più metaboliti secondari in risposta alle particolari condizioni ambientali dei territori montani (Pavlovic et al. 2019; Giorgi et al. 2014) il che si ripercuote sull’alta qualità dei prodotti che da esse si possono ottenere.
Pertanto, attività di divulgazione delle conoscenze in merito alle landraces di cereali (e pseudocereali) e alle piante officinali attualmente coltivate in Lombardia andrebbero svolte per evitare la perdita di conoscenza, tutelare l’agrobiodiversità ma anche per favorire la nascita di filiere agroalimentari di successo.
Il progetto CereAlp si prefigge lo scopo di diffondere buone pratiche e conoscenze inerenti la coltivazione/trasformazione di landraces di cereali e piante officinali al fine di innescare nuove filiere e promuovere l’imprenditoria giovanile in montagna. Ciò avverrà mediante azioni di divulgazione (seminari/workshop) che si svolgeranno presso la sede del Ge.S.Di.Mont., nonché attraverso attività dimostrative presso aziende innovative. Tali attività saranno rivolte principalmente alle imprese, agli addetti e ai tecnici del settore agroalimentare lombardo ed ai giovani studenti e ricercatori che si occupano di materie agroambientali e, in particolare, di landraces di cereali/pseudocereali e/o piante officinali di montagna.
Le attività divulgative e dimostrative previste dal progetto avranno molteplici ricadute: