Nell’edizione di Settembre N.422 di Erboristeria Domani si evidenzia l’importanza di creare relazioni e sinergie tra operatori attivi sul territorio con l’obiettivo di rafforzare e qualificare le filiere produttive. In questo scenario, emerge UNIMONT – polo d’eccellenza dell’Università degli Studi di Milano con il nuovo progetto del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) di Regione Lombardia: “CereAlp – Buone pratiche per la coltivazione e la trasformazione di cereali alpini e piante officinali“.
L’articolo “Officinali e cereali alpini: al via il nuovo progetto di ricerca UNIMONT“ (Erboristeria Domani 422, pp.12-15) illustra come il progetto CereAlp – ideato dal team di ricercatori del Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont. attivo presso il polo di UNIMONT e guidato dalla Prof.ssa Anna Giorgi – vuole diffondere conoscenze inerenti la coltivazione/trasformazione di landraces di cereali alpini e piante officinali nonché favorire la nascita di nuove filiere imprenditoriali ed innovative in montagna. “Negli ultimi anni molto spesso gli agricoltori ci hanno chiesto informazioni inerenti le caratteristiche delle varietà di cereali e delle piante officinali che si possono coltivare in montagna, così come le tecniche e gli strumenti innovativi per poterlo fare nel migliore dei modi, ovvero massimizzandone la qualità. Il progetto CereAlp risponderà proprio a queste esigenze, poichè prevede attività formative e dimostrative condotte da esperti del settore” dichiara Luca Giupponi – ricercatore presso il Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont ed impegnato nel progetto CereAlp.
L’idea di un abbinamento tra cereali alpini e piante officinali è sicuramente molto innovativa: rappresenta una nuova risorsa per l’avvio di filiere agro-alimentari, uniche e di qualità, e un nuovo stimolo per un ritorno alle montagne lombarde, soprattutto da parte di giovani agricoltori che devono essere incentivati. “Spesso il confine fra queste due tipologie di risorse vegetali è molto labile. Da recenti studi condotti da UNIMONT è, infatti, emerso che alcune cultivar di cereali e pseudo-cereali della Lombardia, come il Mais Nero Spinoso di Valle Camonica o il Grano Siberiano Valtellinese, presentano nei loro semi un’elevata concentrazione di metaboliti secondari ad esempio con attività antiossidante. Tali varietà, oggi poco conosciute, rappresentano “nuove” risorse per l’avvio di filiere agro-alimentari e di prodotti nutraceutici unici e di qualità” conclude Valeria Leoni – ricercatrice presso il Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont, che lavora nell’ambito di CereAlp.