I principi e le modalità di conservazione della biodiversità rappresentano tematiche fra le più dibattute negli ultimi decenni, dal livello locale a quello globale, in quanto più di un terzo delle specie vegetali e animali conosciute è oggi a rischio estinzione. La perdita di biodiversità rappresenta un grave danno sia in termini biologici e culturali, sia in termini di disponibilità di risorse genetiche per il miglioramento delle colture: questo aspetto è senz’altro di grande importanza per una regione come la Lombardia che, nel contesto delle sue produzioni agricole, è in buona parte rappresentata dal settore orticolo e cerealicolo.
Il fagiolo (Phaseolus spp.) è uno dei legumi più coltivati per il consumo umano diretto per via dell’alto contenuto di proteine (circa il 16% del peso secco). In virtù di questa caratteristica, i fagioli vengono tradizionalmente consumati al posto della carne nelle zone rurali e marginali più povere e hanno costituito per secoli uno degli alimenti fondamentali del mondo contadino, compreso quello lombardo.
Nell’ultimo decennio si è registrato da parte dei consumatori residenti nel nord Italia un rinnovato interesse nei confronti dei fagioli e, in particolar modo, delle relative varietà locali. Le cultivar locali rappresentano risorse genetiche uniche, in grado non solo di crescere in aree particolari (creando anche un interesse verso il territorio di riferimento) ma anche di fornire un ottimo apporto nutrizionale. Il potenziale nutrizionale delle diverse cultivar di fagiolo merita quindi di essere esplorato, studiato e diffuso, così come merita particolare attenzione la caratterizzazione di tali varietà dal punto di vista della struttura genetica delle popolazioni. Tutto ciò è quanto mai indispensabile per la salvaguardia dell’agrobiodiversità lombarda per via del fatto che oggi la maggior parte delle cultivar tradizionali locali di fagiolo non sono conservate in banche del germoplasma ma sono coltivate/conservate da pochi agricoltori perlopiù hobbisti, presentando così un alto rischio di estinzione e/o erosione genetica.
Fagio.Lo si prefigge i seguenti obiettivi principali:
Attività 1 – Individuazione delle cultivar tradizionali di fagiolo e raccolta dei semi
Durante i primi mesi del progetto verrà svolta la ricerca di varietà locali tradizionali di fagiolo non ancora conosciute/caratterizzate (o di cui si hanno scarse informazioni a livello agronomico, genetico, nutrizionale e storico-culturale). Si prevede il reperimento di almeno 15 cultivar tradizionali di fagiolo.
Attività 2 – Allestimento e gestione dei campi sperimentali
Per ogni cultivar segnalata (e di cui si reperirà la semente) verranno allestiti almeno due campi sperimentali, uno a Landriano (pianura) e uno nelle restanti aree (montagna) al fine di valutare l’influenza climatico-ambientale sull’espressione delle caratteristiche agronomiche e bromatologiche/fitochimiche delle diverse varietà. Nei campi sperimentali saranno seminate anche alcune (1-2) varietà commerciali al fine di poterne confrontare le caratteristiche con quelle delle varietà tradizionali.
Attività 3 – Caratterizzazione morfologica e agronomica
La caratterizzazione morfologica delle cultivar sarà svolta impiegando le tecniche di morfometria geometrica che consentono di analizzare, con strumenti digitali, le differenze tra strutture biologiche mediante l’analisi della loro geometria. Inoltre saranno condotte analisi agronomiche classiche: peso dei mille semi, germinabilità dei semi, altezza delle piante, resa in semi ecc., ciò anche in relazione alle due tipologie di ambienti (pianura e montagna) in cui verranno allestiti i campi sperimentali.
Attività 4 – Caratterizzazione genetica
Le diverse accessioni di fagiolo verranno caratterizzate nella maniera più accurata usando i parametri UPOV (direttiva 2003/90/CE) e rispetto l’accertamento della stabilità, differenziabilità e uniformità. La caratterizzazione delle accessioni sarà effettuata anche tramite marcatori molecolari che permetteranno di studiare la struttura genetica delle diverse accessioni catalogate in questo progetto. La caratterizzazione molecolare sarà importante sia per la conservazione e valorizzazione delle popolazioni che per lo studio tramite analisi multivariate delle differenze genetiche presenti. Inoltre, la tipizzazione potrà risolvere le ambiguità tra le diverse accessioni e proteggerle da eventuali frodi alimentari.
Attività 5 – Caratterizzazione bromatologica/fitochimica
L’attività 5 prevede, tramite analisi di laboratorio, la determinazione del contenuto di acqua dei semi di fagiolo, dei lipidi, dell’amido resistente, digeribile e totale, del contenuto di fibra, del contenuto proteico totale e delle proteine appartenenti alle classi delle albumine e delle globuline. Inoltre verrà valutata la presenza di metalli, di fitati, del contenuto totale in fosforo, del potere antiossidante e del contenuto di polifenoli.
Attività 6 – Pubblicazione dei risultati e valorizzazione delle risorse
Al termine del progetto sarà aggiornata la pagina “Agrobiodiversità vegetale” del Portale UNIMONT aggiungendo, per ogni cultivar identificata e mappata mediante l’Attività 1, la descrizione delle proprie caratteristiche morfologiche, agronomiche e nutrizionali frutto dei risultati dalle Attività 3, 4 e 5. Sarà inoltre organizzato un seminario conclusivo in cui verranno illustrati i risultati del progetto. Inoltre, a conclusione del progetto, verranno pubblicati articoli su riviste scientifiche di settore e/o tecnico-divulgative riportanti i risultati della ricerca svolta. Per le varietà di fagiolo minacciate saranno inoltre avviate le procedure di iscrizione nel Registro Nazionale delle Varietà da Conservazione.
Il progetto “Ricerca, caratterizzazione e valorizzazione di cultivar di fagiolo tradizionali lombarde – Fagio.Lo”, finanziato con i fondi PSR FEASR 2014-2020 Operazione 10.02.01 di Regione Lombardia, ha avuto l’obiettivo di individuare, caratterizzare e promuovere 16 cultivar tradizionali di fagioli (Phaseolus spp.) tradizionalmente coltivati in Lombardia di cui si avevano scarse informazioni di carattere tecnico-scientifico. Il presente documento tecnico-divulgativo riporta i risultati dell’attività di caratterizzazione delle differenti landraces di fagiolo.