Ha avuto luogo nella serata di mercoledì 7 giugno, presso la sala di lettura della Libreria Tarantola di Brescia, l’appuntamento del ciclo di incontri “100 minuti di…” della Vitale-Zane & Co.Srl (VNZ), che ha visto protagonisti il polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano, rappresentato dalla prof.ssa Anna Giorgi, e l’Azienda Agricola Cascina Margherita soc. semplice dei F.lli Pedranzini di Bormio, rappresentata dal Dott. Giacomo Pedranzini.
L’intero incontro, coordinato dal Prof. Vitale e dal Dott. Zane, soci fondatori della società di consulenza strategico-economica e organizzativa Vitale-Zane & Co.Srl (VNZ), si è sviluppato lungo tre assi principali: formazione, cultura e dignità. “L’unione delle forze e la cultura sono la nostra via,” questa la frase di apertura del Prof. Vitale che ha affermato inoltre come “gli insediamenti culturali di qualità, gestiti da persone competenti e appassionate, sono la vera chiave per lo sviluppo.”
A partire dalla testimonianza di UNIMONT è stato posto un focus sull’importanza di riconoscere la specificità della montagna e delle sue risorse. “L’unicum italiano deve essere valorizzato a partire dalla formazione del capitale umano e dalla definizione, in maniera puntuale e consapevole, degli interventi e delle politiche specifiche per la montagna,” ha affermato la Prof.ssa Giorgi, che ha poi sottolineato affermando che “le concessioni di sussidi senza strategie specifiche e l’adeguato monitoraggio dell’efficacia degli interventi non generano sviluppo e hanno relegato le montagne ad aree marginali per troppo tempo.”
Si colloca in questo contesto la mission della formazione specifica di professionisti competenti e preparati per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle aree montane, nonché la promozione di una cultura diffusa su tematiche sensibili all’ambiente montano di cui UNIMONT, con il suo impegno di didattica, ricerca e terza missione, è promotrice da oltre 25 anni.
Un ulteriore fattore imprescindibile per mettere al centro le montagne, che viene sottolineato con forza e all’unisono, è la necessità, di cui si è fatto portavoce principale il Dott. Pedranzini, di “ridare dignità alle montagne, ai suoi lavoratori e ai produttori; perché chi vive la montagna, la mantiene anche in buone condizioni, e questa non è faccenda soltanto di montanari, è interesse del Paese.”
Numerose le domande e gli approfondimenti seguiti agli interventi, che hanno posto l’attenzione sulla necessità di modificare modelli di sviluppo e di comportamento basati sulla sostenibilità e l’innovazione, indispensabili anche per il futuro delle montagne.