Ma come rappresentare concretamente questa idea? Tanti sono i modi possibili. Tra questi, il Prof Duranti ne ha scelto uno: percorrere a piedi l’intero arco alpino in due fasi e con una modalità particolare, ponendo cioè come meta di entrambi gli itinerari Edolo (BS) con la sua Università della Montagna, sede distaccata dell’Università degli Studi di Milano. Dunque una prima fase da Trieste a Edolo appunto e una seconda da Ventimiglia ancora a Edolo. Insomma una parentesi graffa che racchiude tutto l’arco alpino e che ha al suo centro una università, a testimonianza di come cultura e scienza possano contribuire a valorizzare questa regione unica al mondo. Un abbraccio simbolico che coinvolge molte delle 48 regioni alpine condivise da 7 paesi europei, con l’idea di fare esperienza e (ri)scoprire tutte le “diversità”: la bio-diversità in primis, ma anche la “topo-diversità”, la “etno-diversità” e, perché no, quella climatica.
Per concretizzare questo suo sogno maturo, l’ideatore del progetto seguirà prevalentemente, ma non esclusivamente, due dei tracciati della Via Alpina, quella rete di sentieri che con diverse varianti percorre tutto l’arco alpino da est a ovest e da ovest a est, con uno sviluppo complessivo di non meno di 1.500 km di percorso e 100.000 m di dislivello positivo.
Il Segretariato Internazionale di CIPRA, gestore della Via Alpina, e l’Università della Montagna di Edolo, hanno dato il loro patrocinio al progetto.
Il Progetto Alvina si divide in due fasi: la fase 2 sarà realizzata nel 2017 mentre la fase 1 si è conclusa il 28 luglio 2016. Marcello Duranti era partito da Trieste, Opicina l’11 giugno. Chi è interessato a ripercorrere le tappe di questo meraviglioso viaggio può collegarsi alla pagina dedicata che verrà periodicamente aggiornata.