C’è il progetto della Statale proposto dal Centro di eccellenza “Università della Montagna” nella rosa dei 9 ammessi dal Cipe, il Comitato interministeriale di programmazione economica, agli oltre 32 milioni di euro di finanziamento del Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) 2015 e 2016, che hanno privilegiato temi che vanno dal monitoraggio dei rischi sismici, alla ricerca nei settori strategici dell’agri-food.
Il progetto “Italian Mountain Lab” – proposto e coordinato dalla sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano – in collaborazione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e l’Università degli Studi della Tuscia – si propone la creazione di una rete nazionale ed europea che lavori allo sviluppo di studi su settori strategici delle aree interne e montane del Paese.
La decisione del Cipe valorizza e incoraggia l’esperienza fatta dal Centro di eccellenza dell’Università Statale – nato grazie all’accordo con il MIUR, Ministero dell’Università e della Ricerca – che ha intessuto negli anni una fitta rete di contatti europei, e che oggi partecipa ai principali tavoli di lavoro in tema di strategie nazionali ed europee per lo sviluppo delle aree interne e della macroregione alpina.
Grazie all’approvazione di “Italian Mountain Lab” – che riconosce la “rilevanza strategica” dell’operato e dell’esperienza consolidata del Centro di eccellenza della Statale – si potranno sviluppare progetti di ricerca e formazione che riguardano sia l’arco alpino, con la collaborazione dell’Università del Piemonte orientale, che l’avamposto appenninico rappresentato dall’Università della Tuscia.
Tra i punti centrali del nuovo progetto ci sono anche le attività di divulgazione del sapere legato all’ambiente montano e il supporto agli enti territoriali in termini di proposte innovative.