Difendere pastori e greggi senza uccidere il lupo è possibile? Esiste una terza via tra l’eliminazione fisica del predatore tornato sulle Alpi e la sua libera corsa senza limiti che mette in pericolo greggi e mandrie negli alpeggi? Come difendere i pastori in maniera intelligente, economicamente e ambientalmente sostenibile, valorizzando un pezzo fondamentale dell’economia delle terre alte?
Ruota attorno a queste domande il convegno che lAssociazione Bouligar di Ostana e il Centro Italiano Selezione Cani Anti Lupo Ciscal-Ficg con Uncem Piemonte e il Comune della Valle Po organizzano sabato 25 febbraio: “Lupo e pecora: la convivenza possibile. Lutilizzo del cane da guardia a difesa del bestiame dalpeggio”. Cornice dellevento sarà il Centro Polifunzionale “Lou Pourtoun” della Borgata Sant’Antonio a Ostana (CN), con inizio dei lavori alle ore 9.
“Il convegno – spiega Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana – intende presentare le possibilità derivanti dallimpiego dei cani anti lupo per la protezione del bestiame dalpeggio, una soluzione da sempre adottata nelle zone in cui il lupo non è mai scomparso e con il quale si convive”.
“Lintento è quello di analizzare la questione lupo in modo chiaro e non strumentalizzato, con occhio immune da pregiudizi e illazioni”, sottolinea Lido Riba, presidente Uncem. Levento vedrà la partecipazione di Ezio Maria Romano, esperto cinofilo che ha viaggiato tra Italia, Asia Centrale ed Est Europa per studiare ed approfondire le tecniche di utilizzo del cane a difesa degli attacchi da lupo, la testimonianza di allevatori che hanno adottato con successo tecniche di difesa, e lintervento di esponenti politici e rappresentanti di associazioni di stakeholder.
Ezio Maria Romano è il presidente della Federazione Italiana Cani da Guardia che ha fondato il Cisca. “Per noi del Centro, i cani antilupo sono innanzitutto una grande passione e quando incontriamo dei pastori in serie difficoltà dovute alle predazioni – spiega Romano – cerchiamo sempre di aiutarli sia offrendo loro dei consigli su come gestire il bestiame al pascolo, sia regalando loro alcuni cuccioli o soggetti adulti di ottimi cani da gregge. Nessuno di noi predilige una razza canina piuttosto di un’altra, anzi, sosteniamo addirittura la tesi che siano proprio i ‘bastardi’ che accompagnarono per secoli i pastori di un tempo a rappresentare la vera soluzione contro il moderno predatore e non quanto prodotto nelle gabbie degli allevatori di città”. “Il concetto di ‘razza pura’, che attualmente si sta portando avanti, non ha il minimo senso se rapportato alle reali necessità della vita rurale, poiché qualsiasi cane di oggi non è altro che un sottoprodotto dei meticci che un tempo lavoravano al fianco dei pastori, come ben sanno i pastori più anziani, e disponevano di una dote molto rara ma indispensabile: non temere la presenza del lupo – prosegue Ezio Maria Romano – A noi piacciono i cani da pastore veramente capaci di saper difendere il bestiame, al di là dei club di razza, e ci schieriamo a favore del concetto che il lupo non vada ucciso, avendo anche lui il diritto di esistere sulla terra come tutti gli altri animali. Prima di tutto, però, vanno difesi i pastori e le loro greggi senza i quali la già fragile economia montana morirebbe, con conseguenze devastanti sul piano socio-economico ed ambientale”.