21 Luglio 2015

ERSAF: Il progetto PTA-Destination per la sicurezza in montagna

Di seguito riportiamo la newsletter di ERSAF relativa al progetto PTA-Destination per la sicurezza in montagna

Il web cambia la montagna? Se intendiamo panorami, dislivelli e sudore per la salita, per fortuna, no, non cambia nulla. Ma se intendiamo il modo di fruire della montagna, sì. E molto. Internet, facebook, webcam, app di ogni genere stanno trasformando gli approcci alla montagna. L’escursionista studia, pianifica, segue, memorizza gli itinerari. Consulta il meteo. Contatta il rifugio, si informa, prenota, paga con i sistemi più avanzati. E il rifugista gestisce le prenotazioni, gli ordini di rifornimenti, gli impianti, i pagamenti.
Per tutto questo serve la banda larga. E il progetto Interreg Vetta in Regione Lombardia lo ha fatto portandola in un numero crescente di strutture d’alta quota: oggi sono i 56 i rifugi coperti.

Ma c’è un aspetto ulteriore sull’impiego della banda larga in alta quota: la sicurezza del rifugista isolato. Non sempre è alta stagione e non sempre il gestore è affiancato da collaboratori. Non è un caso isolato che in settimane di brutto tempo o di inizio-fine stagione il rifugista lavori da solo. Cosa succede in caso di incidente o di malore?
Una risposta è stata data nel corso di un workshop (nella foto) tenuto giovedi 9 luglio al rifugio Roberto Bignami in Valmalenco, comune di Lanzada (SO), una delle cinque strutture in cui è stato sperimentato il sistema “man down” sviluppato nell’ambito del progetto Interreg Italia Svizzera PTA-Destination. Gli altri rifugi, tutti valtellinesi, sono il Berni, il Quinto Alpini, il Ca Runcasch, il Marinelli Bombardieri.

L’attività ha previsto la creazione di una rete sensoristica finalizzata a monitorare la sicurezza delle persone che operano in edifici isolati come per l’appunto i rifugi. Ma si può pensare anche ad alpeggi, a presidi di installazioni quali dighe, a lavoratori isolati e così via.
Negli edifici coinvolti dalla sperimentazione sono stati installati sensori che tramite un trasponder delle dimensioni di un pacchetto di sigarette dotato di un accelerometro (rileva cadute) possono ricevere un segnale in automatico (in seguito per esempio ad una caduta anomala causata da malessere, in caso di immobilità superiore a due minuti) oppure in seguito ad attivazione volontaria di un pulsante di emergenza e trasferire la segnalazione a una centrale di controllo emergenze, tramite la connessione a banda larga (predisposta nel rifugio).
Le diverse caratteristiche degli edifici coinvolti nei test (per ampiezza, numero di piani, tecniche e materiali costruttivi…) hanno permesso di verificare sotto diversi aspetti il funzionamento della strumentazione, con esiti molto soddisfacenti.

Il progetto PTA-Destination nasce dalla sinergia di due precedenti progetti strategici che coinvolgono Regione Lombardia come capofila, Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Canton Ticino e Provincia Autonoma di Bolzano. La realizzazione delle attività tecniche, che capitalizzano anche i risultati dei primi due progetti, è stata affidata in Lombardia a ERSAF. La sperimentazione avrà termine il 31 ottobre lasciando la strumentazione attiva per cinque anni nei rifugi coinvolti. Il passo successivo è far conoscere e proporre il sistema ai diversi interlocutori interessati e interessabili.

Nei giorni 22-23 settembre si terrà a Palazzo Lombardia in Milano il Convegno finale del Progetto Strategico INTERREG IT-CH
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