Due guide per le imprese per Pac e Condizionalità
Fornire agli imprenditori agricoli uno strumento aggiornato sulle ultime scelte fatte a livello nazionale ed europeo in materia di Politica Agricola Comune, come ad esempio l’approvazione a Bruxelles, il 23 aprile scorso, della modifica del regolamento comunitario che permetterà all’Italia di richiedere la proroga al 15 giugno per la domanda Pac 2015.
È questo l’obiettivo che si intende raggiungere con la pubblicazione de “La Pac 2014-2020. L’evoluzione normativa”, che integra e completa l’opuscolo già realizzato con le ultime novità introdotte dai decreti ministeriali e le circolari Agea approvati tra gennaio e marzo 2015. Calcolo del valore unitario nazionale, trasferimento dei titoli, premi per il sostegno accoppiato, il greening, i confini dell’attività agricola sono alcuni dei temi che tali atti normativi hanno disciplinato e che questa brochure affronta per fornire, come sempre cerca di fare Coldiretti, un servizio utile e tempestivo ai propri associati.
L’attività informativa è, inoltre, arricchita con la pubblicazione “La condizionalità: le regole nazionali”. Una guida di facile consultazione per conoscere gli impegni e i divieti, definiti dal Decreto Mipaaf n.180 del 23 gennaio 2015, che le aziende agricole devono rispettare. L’ambito di applicazione della condizionalità spazia, infatti, in diversi settori e, vista la varietà della discipline trattate, la guida consente di individuare gli impegni in relazione alla tipologia di azienda condotta.
La pubblicazione, che propone una panoramica su cosa è la condizionalità, chi è tenuto a rispettare gli impegni, la durata di questi ultimi, l’integrazione con il greening e lo Sviluppo Rurale, il quadro normativo, gli adempimenti relativi al mantenimento dei pascoli permanenti, le modalità di svolgimento dei controlli, illustra le regole definite a livello nazionale. Le Regioni e le Province Autonome devono recepire con propri provvedimenti gli impegni applicabili a livello territoriale, con la possibilità di definire eventuali deroghe nei limiti previsti dal decreto.
Entrambe le brochure sono state realizzate nell’ambito del progetto di informazione sulla Politica Agricola Comune “La nuova Pac. Tra sostenibilità e innovazione”, realizzato da Coldiretti con il contributo dell’Unione Europea. I due prodotti sono gratuitamente scaricabili anche sul sito.
1000 ettari di foreste e pascoli nel Pesarese
Federforeste saluta con soddisfazione costituzione del Consorzio Forestale Monte Nerone tra l’Università Agraria di Serravalle di Carda e l’Università Agraria degli uomini originari della Villa di Pieia. Si tratta di oltre 1.000 ettari di boschi e pascoli nei comuni di Cagli, Apecchio e Piobbico, in provincia di Pesaro e Urbino. L’intesa, fortemente sostenuta da Coldiretti e Federforeste, punta ad attualizzare il modello di gestione delle vecchie comunanze agrarie, puntando sui residenti e sui proprietari conduttori delle proprietà agro-silvo-pastorali, ritenendo indissolubile il legame tra gestione continua e presidio del territorio. Ciò anche al fine di evitare fenomeni di speculazione da parte di soggetti estranei, che tanto allarme hanno creato nei mesi scorsi tra le aziende marchigiane. “La partecipazione all’accordo delle Comunanze Agrarie testimonia che tali enti, se correttamente indirizzati e dotati degli adeguati strumenti operativi, possono divenire attori e autori di una nuova stagione del collettivismo nelle aree di montagna, creando nuove opportunità di lavoro- sottolineano il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante e il Presidente di Federforeste Gabriele Calliari. ( prosegui la lettura e guarda il servizio televisivo di Rai 3 Marche)
La montagna marchigiana non è abbandonata , necessita solo di adeguati stimoli e strumenti per rimettersi in moto, valorizzando quanto le precedenti generazioni hanno gestito per secoli e che ora, per debolezza del mercato, e poca attenzione della politica, rischia di sparire”. Un terzo delle Marche è oggi ricoperto da boschi, con la superficie forestale che cresce ancora attestandosi a quota 311mila ettari su 937mila totali, ma paradossalmente cala la produzione di legna, con il settore sempre più dipendente dall’estero, secondo un’analisi della Coldiretti sui dati del Terzo inventario nazionale, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato, con le stime per il 2015. Nonostante la superficie sia raddoppiata rispetto a cinquant’anni fa, il potenziale economico dei nostri boschi rimane però ancora inespresso. E’ per questo che il consorzio sostenuto da Coldiretti e Federforeste può rappresentare un volano di sviluppo prezioso, anche in vista del prossimo Piano di sviluppo rurale, candidandosi anche come soggetto che gestendo ampie superfici può contribuire ad una forte azione di presidio e controllo del territorio contro incendi e dissesto idrogeologico. link
Protocollo di Kyoto e Carbon Sink
Presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si è svolto un incontro avente per oggetto il ruolo del settore agricolo nell’ambito del secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto (2013-2020) anche al fine di valutare l’opportunità di eleggere la Gestione delle terre agricole (Cropland Management – CM) e la Gestione dei pascoli (Grazing land Management – GM) come attività che concorrono agli assorbimenti di CO2 nel secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto (PK), che fissa per il 2013-2020 obiettivi di riduzione rispetto al 1990.
Si è assunto una posizione favorevole all’inserimento delle misure CM e GM nella contabilità del secondo periodo di Kyoto, chiedendo, nel contempo, anche la rapida attuazione della decisione n.529/2013/UE che prevede specifiche tappe per la contabilizzazione annuale delle emissioni e degli assorbimenti risultanti da attività di gestione delle terre coltivate e dei pascoli, introducendo l’obbligo per gli Stati membri di sviluppare, con adeguamenti progressivi, a partire dal 2016, appropriati sistemi per la stima delle emissioni e degli assorbimenti di queste attività, con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2021, il loro inserimento obbligatorio nell’ambito dei bilanci annuali.
L’approfondimento: Kyoto 2, parte il confronto sulle misure agricole
E’ partito il confronto tra gli operatori sul ruolo del settore agricolo nell’ambito del secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto (2013-2020). In questa fase, è necessario valutare l’opportunità di eleggere la Gestione delle terre agricole (Cropland Management – CM) e la Gestione dei pascoli (Grazing land Management – GM) come attività che concorrono agli assorbimenti di CO2 nel secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto (PK), che fissa per il 2013-2020 obiettivi di riduzione rispetto al 1990.
L’Italia, infatti, nel primo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, tra le cosiddette misure Lulucf (Land Use, Land Use Change and Forestry), ha deciso di non includere le misure di gestione delle terre agricole e gestione dei pascoli in quanto non obbligatorie, limitandosi alla contabilizzazione degli assorbimenti relativi al settore forestale (afforestazione, riforestazione, deforestazione e gestione forestale). More
Dalla coltivazione in campo alla forestazione, tutti gli usi dei droni in agricoltura
Una delle applicazioni più promettenti per i droni è sicuramente quella dell’agricoltura di precisione. E’ quanto emerso da un workshop a cui è intervenuta Coldiretti organizzato da La Nuova Ecologia insieme a Flytop, società specializzata nella produzione e vendita di droni per usi professionali. In futuro tutta l’agricoltura sarà ‘di precisione’, ovvero site specific: un’agricoltura che, grazie alle tecnologie migliori garantisce un importante risparmio sui costi dell’attività e anche un minor impatto ambientale. E i droni sono determinanti in questa nuova ottica, visto che ciascuna situazione sarà trattata singolarmente: ogni appezzamento potrà essere studiato e controllato in diretta e venire trattato di conseguenza.
Lo scenario è quello di un drone, ad ala fissa o multirotore, che precede il mezzo agricolo tradizionale sul terreno (trattore, trebbiatrice, ecc.) e che, tramite collegamento wi-fi, condivide informazioni sullo stato del raccolto. Il mezzo a terra, a quel punto, interviene dove necessario, operando ‘a colpo sicuro’ ed ottenendo un’ottimizzazione dei tempi e delle risorse.
Il mezzo potrà essere anche equipaggiato con camere iper-spettrali utili per valutare lo stato di salute di una coltivazione, il che permetterà di individuare precocemente e con precisione le situazioni di stress e risolvere le criticità, salvaguardando e ottimizzando le risorse (fitofarmaci, acqua, ecc.). Gli Apr offrono agli agricoltori la possibilità di monitorare lo stato di salute delle proprie coltivazioni, lo stato del terreno, ecc., questo grazie alle loro capacità dinamiche ed alla visuale che sono in grado di fornire. Il processo ha inoltre il vantaggio di essere sostenibile dal punto ambientale: si riduce il movimento dei mezzi a terra, quello del consumo di pesticidi e dell’acqua. Il tutto a fronte di costi che, nell’ambito di una produzione agricola, possono essere rapidamente ammortizzati.
Alcuni tipi di droni di adattano ottimamente alle applicazioni in ambito agricolo e garantiscono risultati e osservazioni del raccolto commisurate alle loro caratteristiche. E’ possibile, sfruttando la sua velocità ed autonomia di volo, coprire aree molto grandi in breve tempo dando informazioni d’insieme sullo stato del raccolto, mentre altri modelli, grazie alla possibilità di posizionarsi su un determinato punto, restituiscono informazioni di dettaglio su sezioni più o meno grandi del terreno. More
In Piemonte il cinipide batte in ritirata
Il cinipide galligeno del castagno, è tristemente conosciuto dai castanicoltori piemontesi. Arrivato in provincia di Cuneo sul finire degli anni ’90 ha confermato di meritare la fama di insetto più nocivo per il castagno a livello mondiale. Per limitarne la diffusione la Regione Piemonte ha intrapreso una serie di iniziative volte sia
– ad informare gli operatori del settore castanicolo della comparsa di questo parassita,
– al controllo dell’attività vivaistica, per evitare la commercializzazione di piante infestate;
– all’avvio della lotta biologica. In collaborazione l’Università di Torino, a partire dal 2005, è stato introdotto nell’ambiente castanicolo piemontese un parassitoide, Torymus sinensis, specifico limitatore naturale del cinipide.
A distanza di alcuni anni dalla sua introduzione il parassitoide ha dimostrato efficacia, oltre il 90%, determinando il crollo della formazione di nuove galle in primavera e quindi l’azzeramento dei possibili danni. Il controllo biologico si estende in tutti gli ambienti castanicoli piemontesi, con effetti positivi sullo stato vegetativo degli alberi e sulla produzione di castagne.