5 Agosto 2021

Il Ministro Gelmini visita UNIMONT: agire dalle montagne per formare, innovare e connettere le piccole comunità con le grandi città

“UNIMONT è diventata una realtà importante ed è pienamente coinvolta all’interno di un tavolo tecnico che abbiamo costruito con tanti esperti e con tante associazioni di categoria, con il fine di tornare a vivere in montagna e di rilanciare le attività economiche in questi territori” dichiara il Ministro Gelmini, a Edolo il 31 luglio 2021.
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Questa è l’affermazione dell’On. Mariastella Gelmini – Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie con delega per la valorizzazione delle zone montane – durante l’incontro “Montagne un nuovo inizio”, che si è tenuto presso UNIMONT – Polo d’Eccellenza dell’università degli Studi di Milano lo scorso sabato 31 Luglio. Il polo UNIMONT è, infatti, attivamente coinvolto nel Tavolo Tecnico Scientifico Nazionale per la Montagna (TTS) composto da 48 esperti provenienti dal mondo universitario e da quello delle professioni, recentemente nominati dal ministro Gelmini e coordinati dal Dott. Luca Masneri – Sindaco del Comune di Edolo – con l’obiettivo di promuovere la competitività e il rilancio delle montagne italiane.UNIMONT è un “ramo” di una grande università urbana che ha saputo mettere radici in una piccola comunità di montagna e che, “sintonizzandosi” con la dimensione locale, ne facilita le connessioni con le dimensioni sovra-locali: da quella regionale a quella nazionale, europea e internazionale. Connessioni utili all’innovazione e allo sviluppo di questi territori e che dimostrano quali possono essere gli esiti di un vero “patto tra le montagne e le città”, un’alleanza strategica, che può rendere “centrali” i territori “marginali”: alleanza che, oggi, non solo è possibile, ma è necessaria per definire i nuovi modelli di sviluppo di cui necessitiamo.

Modelli che, tuttavia, richiedono un investimento culturale prima ancora che economico, perché si tratta di cambiare un paradigma: la montagna vista non più come area di “svantaggio” da compensare, ma come territorio di unicità da valorizzare, attraverso metodi, strumenti e professionalità adeguate alle specificità dei luoghi. Ora serve il coraggio di proseguire su questa via e investire in questa direzione, l’unica che può portare a veri e duraturi benefici per la montagna, in quanto punta e investe sulle persone che vogliono vivere e lavorare tra le montagne, creando valore dalle risorse locali in modo tradizionale e/o innovativo, ma in ogni caso moderno e sostenibile. 


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