Venerdì 4 febbraio a Breno si è tenuto un incontro sullo sviluppo della vitivinicoltura in Valle Camonica: il 2022 sarà un anno molto importante per il progetto Val.so.vi.ca. Capofilati dal Consorzio Vini IGT Valcamonica, il polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano, la Comunità Montana di Valle Camonica, la Fondazione Fojanini di Studi di Superiori e 20 aziende produttrici della Valcamonica stanno, infatti, lavorando per individuare nuove opportunità di sviluppo del settore e nuovi strumenti di tutela ambientale e marketing territoriale.
La viticoltura in Valle Camonica oggi può contare su 23 aziende che coltivano 142 ettari di vigneto, distribuiti in un comprensorio che si estende dall’anfiteatro settentrionale del Lago d’Iseo fino alla media Valle Camonica, in un territorio dalle molteplici sfaccettature, valorizzate dalla varietà e qualità delle produzioni enologiche.
Con l’obiettivo di rilanciare la viticultura in Valle Camonica, nel 2019, ha preso il via il progetto di Valorizzazione sostenibile della vitivinicoltura camuna – Val.So.Vi.Ca. .Il percorso di rilancio del settore vitivinicolo si focalizza sullo studio di zonazione viticola della realtà camuna per individuare i punti di forza delle diverse aree e le relative strategie agronomiche ed enologiche che consentono al sistema vitivinicolo della Valle Camonica di raggiungere una posizione competitiva sul mercato regionale, nazionale ed internazionale. L’esito degli studi di zonazione confluiranno, altresì, in un Manuale d’Uso del Territorio che rappresenta un importante strumento programmatorio e gestionale delle risorse ambientali in funzione delle produzioni vitivinicole: in questo modo i vini aumentano il loro legame con il luogo d’origine ed entrambi potranno essere raccontati congiuntamente, permettendo di riconoscere nel vino le caratteristiche dell’area di produzione.
La zonazione, in questa ottica, si pone come la piattaforma ideale per lo sviluppo del know-how imprenditoriale sul territorio: un processo di “qualità del prodotto” che promuove la “qualità dell’impresa” portando innovazione diffusa tra le varie realtà della filiera produttiva (produttori, distributori, ristoratori, albergatori, operatori turistici, amministrazione pubblica e locale, ecc..).
Un altro progetto che mira a promuovere la viticoltura sostenibile e che vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano con il suo polo UNIMONT, il Consorzio Pontedilegno-Tonale, il Consorzio Vini di Valcamonica e la Cantina Bignotti, riguarda lo studio delle qualità organolettiche di 200 bottiglie di vino collocate all’interno di una cantina di ghiaccio realizzata a oltre 2.000 metri di quota.
Lo scopo di questa indagine è quello individuare come l’alta quota e le basse temperature possano modificare le caratteristiche dei vini della Valle Camonica, favorendo altresì un’attrattività turistica in grado di promuovere il territorio. Questa nuovo esperimento è stato accolto con grande interesse poiché trasforma le specificità dei territori montani in elementi di competitività e favorisce l’implementazione di approcci innovativi e collaborazioni strategiche – tra gli enti territoriali, le imprese, la popolazione e i turisti – volti a valorizzare le montagne e i prodotti della Valle Camonica.
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