3 Marzo 2015

LA STRATEGIA MACROREGIONALE ALPINA E GLI ENTI LOCALI, LA SFIDA DELLO SVILUPPO NELLE ALPI CON I COMUNI E LE UNIONI MONTANE

Convegno a Torino lunedì 9 marzo. Eusalp deve rafforzare la cooperazione e favorire gli investimenti nella Regione al centro dell’Europa. Fondamentale coinvolgere Amministrazioni e comunità

Migliorare la competitività, la prosperità e la coesione della regione alpina, assicurare l’accessibilità e i collegamenti a tutti gli abitanti della regione alpina, rendere la regione alpina sostenibile e attraente dal punto di vista ambientale. Questi sono i pilastri di Eusalp, la Strategia macroregionale alpina, nata e sostenuta dal Consiglio europeo per affrontare le sfide comuni relative ai Paesi e alle Regioni delle Alpi, definite non a caso da Werner Batzing “Regione unica al centro dell’Europa”. Eusalp è composta da territori con trend demografici, sociali ed economici diversi e un’ampia diversità culturale e linguistica. Questa differenza si accompagna ad un’ampia varietà di sistemi di governance e tradizioni. Sia le specificità comuni della regione alpina che la sua varietà e diversità richiedono cooperazione. La regione alpina rappresenta lo spazio di vita e di lavoro per la popolazione residente e una destinazione turistica che attrae milioni di visitatori ogni anno. Le Alpi rappresentano un serbatoio d’acqua per l’Europa e sono note in tutto il mondo per la loro bellezza naturale, paesaggi variegati, ricca biodiversità e patrimonio culturale. La regione alpina è un territorio unico, con un potenziale di dinamicità importante, ma che deve far fronte a grandi sfide.

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 Di Eusalp, con i suoi 7 Stati e 48 Regioni coinvolte, delle grandi opportunità che la Strategia offre, si parlerà lunedì 9 marzo a Torino, in un convegno promosso dall’Uncem Piemonte al Centro congressi dell’Hotel Fortino. “Eusalp. Le Alpi guardano all’Europa, l’Europa guarda alle Alpi” il titolo dell’evento al quale interverranno politici, Deputati e Consiglieri regionali, Amministratori di Comuni e Unioni montane, rappresentanti di associazioni di categoria e di imprese, docenti universitari e ricercatori, imprenditori, studenti. Alle sfide che Eusalp deve affrontare, nate in particolare dopo la conferenza di lancio ospitata a Milano da Regione Lombardia a dicembre 2014, Uncem aggiunge un tema importantissimo per rendere efficace il Piano di azione della Strategia: la capacità di concretizzare i temi di Eusalp e rendere protagonista nella costruzione il sistema di enti locali, Comuni e Unioni montane di Comuni, nonché chi vive e opera nelle Terre Alte. I propositi, i pilastri, gli intenti di Eusalp devono tradursi in scelte politiche nazionali e regionali, per il Piemonte e per l’Italia, che devono dunque dotarsi di un’attenta politica per la montagna, sull’esempio di altre regioni dell’arco alpino, armonizzando le scelte e l’uso delle risorse. Mentre si sono aperti nuovi programmi per l’accesso ai fondi comunitari (Spazio Alpino ed Europa Centrale, in attesa di Alcotra), è indispensabile per la Regione Piemonte – presente all’iniziativa del 9 aprile con l’assessore regionale alla Montagna Alberto Valmaggia e il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus – la massima interazione di chi si occupa di sviluppo locale e regionale con i sindaci e gli amministratori che ogni giorno devono rispondere al bisogno di sviluppo economico e di servizi ai cittadini. No a nuove leggi, no a nuovi fondi, no a nuovi organismi è il trinomio della Strategia, sistema organizzativo che deve armonizzare scelte e politiche regionali e nazionali, migliorando quanto fatto a livello di Regioni e di “Euroregioni” grazie alla cooperazione transfrontaliera.

Sono i sindaci, gli Amministratori locali, le imprese del territorio, le associazioni, i centri di ricerca, tutte le istituzioni che, con le Regioni, devono esprimere le esigenze, le necessità, le aspettative, le soluzioni per concretizzare le cinque grandi sfide della regione alpina, da analizzare lunedì 9:

  1. La globalizzazione economica, che richiede che il territorio si distingua per competitività e innovazione sviluppando la società della conoscenza e dell’informazione.
  2. I trend demografici, caratterizzati in particolare dagli effetti combinati dell’invecchiamento della popolazione e dei nuovi modelli d’immigrazione.
  3. I cambiamenti climatici e i loro effetti sull’ambiente, la biodiversità e le condizioni di vita dei suoi abitanti.
  4. Le sfide energetiche su scala europea e mondiale, che consistono nel gestire e soddisfare la sostenibilità della domanda, in modo sicuro e accessibile a livello economico.
  5. La sua specifica posizione geografica in Europa, come regione di transito ma anche come area con caratteristiche geografiche e naturali uniche, che definiscono il quadro per tutti gli sviluppi futuri.

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