Il progetto si propone di caratterizzare le radici delle principali piante arboree/arbustive diffuse sulle Alpi mediante la tecnica cromatografica HPLC (cromatografia liquida ad alta prestazione) al fine di evidenziare le differenze fra le varie specifiche ed elaborare un nuovo metodo che consenta l’identificazione delle piante partendo dall’analisi delle loro radici nel suolo.
Tale ricerca, oltre che ad essere originale e utilizzare tecnologie all’avanguardia, potrà avere importanti risvolti applicativi. In particolare, potendo riconoscere una specie vegetale dalla sua radice, verrà agevolata l’analisi degli apparati radicali delle piante nel loro ambiente naturale e quindi l’acquisizione di dati relativi alle caratteristiche fisiche, biometriche, meccaniche e chimiche delle radici delle varie specie. Ciò consentirà di comprendere meglio come si comportano le radici delle singole specie in natura e come esse interagiscono a costituire la rizosfera. Tali informazioni rappresentano la base per poter impiegare con criterio le piante nelle opere di stabilizzazione del suolo e, più in generale, negli interventi di ripristino ambientale delle aree montane al fine di impedire eventi catastrofici e salvaguardare il territorio.
Il progetto è in fase di avanzamento e prevede la raccolta di campioni di radici di sei specie di alberi/arbusti (faggio, abete rosso, nocciolo, larice, betulla e frassino maggiore) in aree di saggio dislocate lungo tutto l’arco alpino.
L’idea di sviluppare un lavoro di questo tipo è nata in seguito ad un progetto pilota svolto dai ricercatori dell’Università della Montagna che ha restituito risultati interessanti.