Giovedì 9 Dicembre al Quirinale, in vista della Giornata Internazionale della Montagna, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato gli stakeholder della montagna. Durante la celebrazione sono intervenuti l’Onorevole Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie con delega alla valorizzazione delle zone montane, e Qu Dongyu, Direttore generale della FAO, per sottolineare le sfide attuali e future per accelerare uno sviluppo sostenibile delle montagne. In tale occasione, inoltre, una studentessa del polo di Edolo – decentramento dell’Università degli Studi di Milano – ha raccontato la sua esperienza universitaria e ha presentato il “Mountain Education and Innovation Manifesto – MEIM”.
“Uno dei punti di forza della mia esperienza universitaria “in montagna” è proprio il contatto diretto e quotidiano con la dimensione territoriale locale, utile per la didattica ma anche per l’acquisizione della consapevolezza delle peculiarità e dei bisogni prioritari dei contesti montani da valorizzare, che solo vivendoci si comprendono appieno. Da un punto di vista metodologico e operativo, invece, l’esperienza universitaria che sto affrontando è tutt’altro che “locale” perché io e i miei compagni, che provengono da tutta Italia, siamo studenti di una delle più grandi università pubbliche italiane e, grazie al network di cui il polo di Edolo è parte e all’uso della tecnologia, possiamo interagire con i principali studiosi, esperti e attori dello sviluppo territoriale montano a livello regionale, nazionale e internazionale”.
Così Magda Ciullo, studentessa del Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio Montano dell’Università degli Studi di Milano che si svolge al polo UNIMONT – decentramento della Statale di Milano a Edolo, che da oltre 20 anni fa formazione, ricerca e terza missione specifiche per lo sviluppo sostenibile dei territori montani, racconta l’unicità e gli aspetti salienti del suo percorso universitario durante la celebrazione della giornata della montagna, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie con delega alla valorizzazione delle zone montane, Mariastella Gelmini, del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e di numerosi altri rappresentanti istituzionali del Paese.
Un’esperienza unica per questa giovane studentessa che ha potuto, anche a nome di tutti coloro che hanno preso parte alla stesura, presentare il “Mountain Education and Innovation Manifesto – MEIM” lanciato ufficialmente in occasione della settimana dedicata a Clima e Biodiversità che si è tenuta all’inizio di ottobre 2021 a Expo 2020 Dubai. Il Manifesto è stato redatto da più di cento ragazzi provenienti da 28 diversi Paesi del mondo, che hanno partecipato con entusiasmo e grande interesse al programma “Youth4Mountains” promosso dal polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Mountain Partnership, conclusosi con la presentazione del documento ufficiale durante l’evento “Connecting Youth and Mountains, Creating a lively Future” organizzato a Expo 2020 Dubai.
“Un Manifesto nel quale chiediamo attenzione per le specificità delle montagne, che nonostante rappresentino il 27% della superficie terrestre, forniscano fino all’80% delle risorse di acqua dolce del nostro pianeta e siano hotspot di biodiversità, nonché “casa” di 1,1 miliardi di persone nel mondo sono spesso caratterizzate dalla mancanza di infrastrutture e di servizi di base, scarse opportunità di lavoro e di impieghi qualificati, centralizzati nelle aree urbane”.
Spiega Magda che, come molti altri suoi compagni del Corso di Laurea, ha scelto di studiare in un piccolo comune di montagna perché desidera vivere e lavorare in montagna, contribuendo con le conoscenze e la professionalità adeguate ad incrementare la competitività di queste terre.
Nel Manifesto i giovani chiedono di essere aiutati ad acquisire le conoscenze e a utilizzare strumenti e metodi appropriati e innovativi per affrontare, con successo nei territori montani le sfide locali e quelle globali, vecchie e nuove: dallo spopolamento alla perdita di servizi e competitività, dagli effetti del cambiamento climatico alla perdita di biodiversità fino ai processi di transizione – ecologica e digitale – verso nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Inoltre, chiedono che venga garantita un’educazione di alta qualità anche nelle aree montane, oltre all’accesso alle tecnologie digitali e ai servizi essenziali, riducendo il divario oggi esistente tra aree urbane ed aree montane. I giovani chiedono che vengano create le condizioni affinché le idee innovative possano trasformarsi in imprese di successo anche in montagna, attraverso azioni, strumenti e provvedimenti adatti alle specificità territoriali e socio-economiche di questi territori.
Ad oggi, il Manifesto è stato sottoscritto da oltre 150 enti di 32 Stati differenti. Sono Università, Associazioni, Centri di Ricerca, Scuole, Imprese che dalle catene montuose europee quali le Alpi, gli Appennini e i Pirenei, fino alle grandi catene extra-europee quali Hindu-Kush/Himalaya e la Cordigliera delle Ande ribadiscono il loro impegno per promuovere uno sviluppo sostenibile delle montagne.
Si tratta, dunque di “un primo passo per costruire e rafforzare alleanze strategiche e per amplificare la nostra voce e condividere il nostro impegno per le montagne” conclude Magda ringraziando per l’importante invito a Roma, tenutosi nell’ambito della giornata dedicata alla montagna.