Quarto appuntamento della rassegna letteraria racCONTA LA MONTAGNA V Edizione – a.a. 2021-2022.
“Se le erbacce fossero come me, ragiono, il mondo se ne sarebbe liberato in fretta. Per questo le ammiro e le disegno in ogni particolare, per imparare da loro? Ostinate, risolute, di riservata eppure prorompente bellezza. Ragazze di strada”. Lo sguardo attento e imparziale di Laura Bosio ci conduce alla scoperta degli anni di formazione di una ragazza che comincia la quarta ginnasio quando “fuori è tutto sottosopra”, quando all’istruzione non accedono soltanto i figli dell’incremento demografico degli anni Cinquanta e Sessanta ma anche le masse, i giovani professori parlano di Beat Generation e si ascoltano le radio libere. Anche lei frequenta le Stanze, un enorme appartamento in un edificio semidiroccato della periferia in cui ci si riunisce a leggere, studiare, suonare, organizzare scioperi, e si divide tra le attenzioni del suo ragazzo Gérard (che a volte la stanca con le sue tirate sul capitalismo consumista ma appena scuote i capelli biondi è irresistibile), di Vispo (con il quale condivide una passione trascinante per il cinema) e di Alessio (l’unico cattolico praticante delle Stanze, che lei ascolterebbe per ore, mentre camminano tenendosi per mano senza mai scambiarsi un bacio). Alla nostra ragazza piace guardare attraverso le finestre: mentre è a scuola si incanta a osservare l’edera, per poi disegnarla a matita su grandi fogli che porta sempre con sé. È affascinata dal mondo delle erbacce, che si sono fatte largo grazie ai loro modi insinuanti, alla loro adattabilità eccezionale, amiche vegetali spavaldamente anticonformiste, compagne di sopravvivenza, un’esplosione di vita disordinata che scava, invade, libera e vince: natura prepotente che si inurba opponendosi alla nostra prepotenza… E con la stessa morbosità non smette di scrutare la vita della “donna fuori di sé”, la donna della casa al di là del muro che osserva con il binocolo del padre mentre zappa furiosamente l’orto e chissà quali segreti nasconde..
Ha esordito nel 1993 con il romanzo I dimenticati (Feltrinelli – premio Bagutta Opera Prima). Ha poi pubblicato Annunciazione (Mondadori 1997 – premio Moravia) raccogliendo un ampio consenso di critica. Sono seguiti: Le ali ai piedi (Mondadori 2002), Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004) e Le stagioni dell’acqua (Longanesi 2007 – finalista premio Strega). Del 2008 la nuova edizione di Annunciazione. Storia di una fascinazione (Longanesi).
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